Sono arrivato all’amara conclusione che Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno detto una piccola bugia: la politica non è la più alta forma della carità.
È così nonostante ce la raccontiamo citando qua e là quella frase.
Ci piace ricordacelo, ma nella vita reale non ne siamo per niente convinti e, forse non ne erano convinti nemmeno loro quando lo dicevano.
Se così fosse non ci faremmo tante fisime mentali e, nelle parrocchie, formeremmo i giovani all’impegno in politica, non importa poi in quale schieramento sceglieranno di far parte, intanto saranno formati…
Altrimenti nei seminari si insegnerebbe ai futuri sacerdoti anche la Dottrina Sociale della Chiesa, mentre questo non avviene…
Senza una seria formazione bruciamo l’entusiasmo di quei giovani che vogliono impegnarsi in politica, ma sono come il seme che cade sul terreno sassoso della famosa parabola: ascoltano la parola e subito l’accolgono con gioia, ma non avendo radici sono incostanti e, appena giunge una difficoltà o una tribolazione a causa della parola, si scandalizzano e abbandonano…
Sì: “la politica è la più alta forma della carità” è una bellissima frase, ad effetto.
Ma non ci ha mai creduto nessuno veramente.
Pensateci.
Pensiamoci.