Se il mondo, nonostante ci sia stato un proliferare di guru e santoni della leadership a tutti i livelli, ha ancora tanti problemi e tante disuguaglianze, qualcosa non deve esser andata per il verso giusto.
Se dovevamo aspettare il Covid-19 per rivedere alcune dinamiche in ambito lavorativo e non siamo riusciti ad anticipare alcuni processi irreversibili, forse la parola “cambiamento” tanto in auge è solo un concetto astratto ripetuto a memoria dal formatore superesperto di turno. E potrei continuare parecchio facendo esempi sulla sostenibilità ambientale, sulla crescita del divario tra ricchi e poveri, sul razzismo che in questo periodo va tanto di moda.
Ma qui non si tratta di essere un leader nuovo. Non è questione di età o di novità. Non ha nulla a che fare con questioni generazionali o innovative. Qui si tratta di scegliere liberamente, ma seriamente, se essere o non essere un leader.
Ciascuno di noi ha una leadership. Per elezione, per nascita, per meriti aziendali, per curriculum… ciascuno di noi, nella vita, è chiamato a prendere delle decisioni.
La nuova leadership è la consapevolezza – che tu lo voglia o no – di essere leader nelle cose che ti si presentano ogni giorno. Di rispondere dando la vita davanti alla tentazione della mediocrità e della sciatteria.
La domanda è una e una soltanto: vuoi essere o non vuoi essere un leader?
La decisone non spetta a nessun altro all’infuori di te. E, purtroppo, non si può fingere. A questa domanda non puoi imbastire una risposta come a scuola. Puoi solo rispondere con la concretezza della tua vita. Non c’è nemmeno da rispondere verbalmente. Non c’è da dire. C’è da essere. E non si tratta di esserlo solo in azienda, ma anche nella vita, in famiglia.
Purtroppo la “nuova leadership” non ha un libretto di istruzioni, un bugiardino da leggere e da ripetere pedissequamente. No. Presuppone una scelta, un’opzione fondamentale e molto etica: la decisone matura e consapevole se correre il rischio di darsi o non darsi in pasto. Se giocarsi o non giocarsi. Se essere o non essere leader, per l’appunto.
E questa scelta nasce spontaneamente o si può suscitare? Tutte e due, ma la maggior parte delle volte dorme – per paura – dentro di noi. Ma qui possiamo solo far sentire il profumo della torta. Ed è già tanto.
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