Anche se non conosciamo il suo nome, anche se lontano, anche se ci viene raccontato come un numero. Non importa che sia israeliano, palestinese o italiano. Quello che conta è il fatto di esserci. Le vite non sono degne in base alla categoria a cui appartengono. La vita è degna sempre. Lo abbiamo scoperto in tenendo in braccio Giorgio Maria, con la sindrome di Down. Ce lo ricordano le foto in salone, quando molto giovani ci siamo indebitati con bambini africani. Ce lo ricordano ogni giorno i nostri figli con le loro differenze, stranezze e fragilità. Siamo impronte digitali e fa male pensare di rinunciare alla ricchezza anche di un solo bambino. Nel 2021, dopo questa maledetta pandemia, non possiamo permetterci nessuna guerra. Non possiamo permetterci di usare uomini e donne migranti come arma. Perché la pace s’impara prima in casa che in un corso di diplomazia dell’Onu. Non ci vacciniamo per sentirci più forti ma per ricordarci di aver conosciuto la debolezza e di averla vinta con la pace.
-
News recenti
Archivi
- Settembre 2021
- Luglio 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Marzo 2019
- Febbraio 2019
- Settembre 2018
- Maggio 2018
- Aprile 2018
- Marzo 2018
- Dicembre 2017
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Gennaio 2014