Sono da sempre convinto che il creare quartieri a luce rosse nelle città sia una proposta inaccettabile, che non risolve il problema della prostituzione, ma al contrario rende le istituzioni pubbliche conniventi con gli sfruttatori.
Conosco molto bene il fenomeno abitando da tutta la vita in una strada dove ogni sera, sotto al portone, incontro almeno 6 o 7 viados. Comprendo la rabbia e la delusione di chi vive situazioni analoghe, di chi, come me ad una certa ora non può uscire a fare una passeggiata a piedi con i bambini. Tuttavia credo che l’unica soluzione veramente efficace e rispettosa della dignità umana, della donna in particolare, è l’introduzione (come propone anche la Comunità Giovanni XXIII di don Benzi) anche in Italia del modello nordico che vieta le prestazioni sessuali a pagamento.
Trovo altresì assurda questa schizofrenia mediatica nella quale, da una parte siamo giustamente attenti a tutelare le quote rosa, a contrastare la violenza sulle donne, a criticare l’uso del corpo femminile per vendere qualsivoglia prodotto, dall’altra non ci indigniamo dinanzi ad una simile proposta che lede veramente la dignità di tutte le donne.