Ma non sarebbe più semplice dare alle famiglie un assegno universale che tenga conto della composizione familiare e del numero dei figli?
Le famiglie finora hanno fatto sentire educatamente la loro voce, ma cominciano ad essere stanche di portare sulle spalle l’intero Paese. Riceviamo migliaia di mail di famiglie preoccupate per il futuro che ci aspetta. Che non hanno ancora capito quali aiuti sono stati pensati per loro…
Ci viene chiesto di fare da baby-sitter, da insegnanti di sostegno per figli che seguono lezioni online, da tecnici informatici per risolvere i problemi di funzionamento e gestione dei device, di occuparsi di nonni anziani a distanza, di prendersi cura dei più fragili, di fare la spesa e nel frattempo stare a casa e continuare comunque, per chi ancora può, a lavorare.
Fino a quanto potrà reggere?
Ogni giorno ne leggiamo una.
Adesso va di moda il “reddito di emergenza”.
Noè costruiva l’Arca quando c’era il sole.
Tutte queste emergenze ci sono perchè quando era necessario non abbiamo messo le famiglie nelle condizioni di svolgere la loro funzione generativa.
Adesso che sta diluviando non riusciamo a vedere il valore insostituibile delle famiglie…
Charles De Gaulle, in Francia, fece il quoziente familiare nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. Un atto di coraggio.
Quando tutto crolla – come sta accadendo adesso – dove costruisci le nuova fondamenta?
Basta decreti che mettono le toppe al decreto precedente.
Abbiamo bisogno di futuro.
Anzi, di coraggio e visione.