Perché sono campionesse del quotidiano in un mondo che le ostacola in tutti modi.
Perchè sono lavoratrici, mogli, madri, manager, infermiere, maestre, psicologhe, motivatrici, scrittrici, autiste, cuoche, attrici…
Perché sono tutte belle.
Rompiscatole, ma belle.
Facciamo che l’8 marzo non sia un’occasione di divisione o di competizione tra uomini e donne, ma il pretesto di una salutare autocritica di noi maschietti che – come dice mia moglie – troppo spesso diamo molte cose per scontate.
È proprio vero, ma non glielo dite.