Leggo che il Governo ha scelto 15 categorie che, giustamente, potrebbero essere esentate dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, perchè trattasi di lavori logoranti.
Ci sono muratori, “gruisti” (giuro c’è scritto così), conciatori di pelle, stampatori a caldo… ma anche maestre, donne delle pulizie e badanti.
Giustissimo, per carità, ma come fa notare Flavia Perina in un suo post screenshottatomi da una mamma di 4 figli lavoratrice, Amalia Bisbocci, tra queste categorie non ci sono le donne lavoratrici con figli che “il lavoro di maestra lo fanno di default nella fascia 0-18, per di più come secondo lavoro obbligatorio, per di più rifinendo quotidianamente merci (figli) che in prospettiva pagheranno la pensione anche ai guidatori di gru e agli addetti alla concia di pelli e pellicce”. E continua: “Se qualcuno cerca una battaglia decente per la prossima campagna elettorale, eccola”.
Care mamme lavoratrici, io credo che il futuro del nostro Paese debba ripartire da voi che, oltre a portare uno stipendio a casa siete anche maestre, badanti, cuoche, donne delle pulizie, infermiere, “muratore” (parlo per mia moglie)… e tanto tanto altro…
E credo anche che un Paese che si riempie la bocca della parola “donna” senza mettere le donne nelle condizioni di realizzare i loro sogni lavorativi e familiari, non ha un gran futuro.
Non credete anche voi che le donne lavoratrici con figli dovrebbero andare in pensione prima?
Anzi: dico di più.
Se ne sta parlando, ma dovremmo insistere e chiedere con forza un’uscita anticipata dal lavoro per le donne con figli perchè non si può non riconoscere, e valorizzare ai fini pensionistici, il “lavoro” di cura familiare.
Oggi mettere al mondo ed educare un figlio è l’atto di amore più grande che una famiglia possa fare per l’Italia perchè equivale fare un investimento su un Paese che – sinceramente – non sembra avere un grande futuro.