La vera battaglia proletaria: FattoreFamiglia subito!

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Nel dibattito politico c’è un grande assente: il futuro. Continuiamo a discutere di dati congiunturali, di aumenti o abbassamenti lievi di PIL, tasse, debito pubblico, spread: tutto necessario, certo. Per molti, anche poco è decisivo; e non è lecito banalizzare queste discussioni o disprezzarle. È giusto che la politica si preoccupi dell’immediato. Però, assolto a questo compito, la politica non può ancora dirsi soddisfatta: deve fare anche altro. La politica deve andare oltre. La politica ha il dovere di tracciare orizzonti, preoccuparsi di scenari di medio e lungo periodo. C’è una notizia che è passata colpevolemente in silenzio, in questi giorni: l’ISTAT ci ha consegnato un nuovo minimo storico nel numero delle nascite. Dodicimila in meno rispetto al precedente punto più basso, che già era un dato allarmante. Come possiamo ridare fiato ad un paese, se non sostenendo la speranza delle giovani generazioni e la loro voglia di crederci? In questo momento di crisi, la prima urgenza su cui intervenire è proprio questa. Non ci troviamo oggi nella crisi del debito pubblico per l’assenza di lungimiranza delle classi politiche passate? La crisi economica non nasce anche da una crisi demografica? Introdotto nel dopoguerra, in Francia il Quoziente Famigliare ha sostenuto incredibilmente la crescita e continua a dare frutti consistenti. Se nel passato ci siamo ubriacati di ideologia, oggi non possiamo limitarci alla tecnica contabile: l’urgenza è puntare sul futuro con l’unica battaglia che davvero non è ideologica e che dovrebbe unire tutti. Una battaglia, quella per i figli, davvero «proletaria». Aiutatemi a chiederlo a gran voce, facciamoci sentire: #FattoreFamigliaSubito

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