Se io fossi l’Europa, leggendo questo piano, direi: “Brava Italia. È tutto molto bello. Ma chi lo pagherà in futuro questo recovery plan visto che tra qualche anno a causa della denatalità crolleranno il vostro sistema pensionistico, il welfare e il sistema sanitario nazionale? Bello, per carità, ma è insostenibile visti i parametri demografici che avete. Ogni anno aumentano i costi delle pensioni e vi preoccupate della riqualificazione degli edifici e non di far nascere più bambini? Mi sa che non avete ben compreso che diminuendo la popolazione le case che avete comprato facendo così tanti sacrifici con mutui trentennali perderanno drasticamente il loro valore e vi ritroverete ad averle pagate il doppio di quello che ormai valgono.
Siete il Paese più vecchio al mondo e volete spendere quasi 70 miliardi di euro per la rivoluzione verde e la transizione ecologica e nemmeno un euro per un serio piano per la natalità? Ma non vi è chiaro che senza un rilancio delle nascite – voi che vi riempite la bocca della parola sostenibilità – non avrete una sostenibilità intergenerazionale e i pochi giovani che resteranno in Italia saranno schiacciati dalla piramide rovesciata sempre più grande degli anziani?
Lo avete capito che quando si parla di ambiente non ci sono solo gli alberi e gli uccellini, ma anche le persone? Alla luce delle scelte che state facendo avreste dovuto mettere tutti e 222 miliardi di euro sulla voce salute perché sarete il più grande ospizio del mondo. Comunque va bene così: in questo modo vi state facendo fuori da soli. Meno siete e meno contate. Meno giovani avete e più sarete rassegnati. Ci state consegnando voi stessi, liberamente e dicendoci anche grazie, le password per gestire il vostro futuro. Altro che la Gioconda: tra qualche anno sarete talmente tanto fragili socialmente e demograficamente che ci svenderete anche il Colosseo… Bravissimi, un bel piano. Complimenti. Però è un peccato perché avevamo bisogno di voi”.